COMPAGNIA Teatro dell’Aleph
CON Elena Mangola
REGIA Giovanni Moleri
INGRESSO GRATUITO
Edith Stein fu certamente una delle donne più significative del nostro secolo e
la sua figura spicca nella storia del Novecento per coerenza e coraggio. Edith
si
adoperò con scritti e conferenze per promuovere il ruolo della donna nella
società e nella chiesa, rischiarando con la
testimonianza della sua vita e con il sacrificio uno dei periodi più foschi
della storia europea.
Lo spettacolo, liberamente
tratto dagli scritti filosofici ed epistolari raccolti dopo la morte di Edith
Stein, è la testimonianza di una donna che, deportata nel campo di sterminio di
Auschwitz, interroga la propria fede e la propria umanità, nell’attimo di
consegnare la propria esistenza alla folle crudeltà umana, cercando dare un
senso alla violenza gratuita che tenta di ridurre l’uomo al silenzio.
Edith Stein, ebrea di nascita e
quindi sorella per stirpe di Gesù di Nazareth, anche lui rinnegato e ucciso con
una morte umiliante, si sentì chiamata a offrirsi con lui per il suo popolo.
Ebbe così la sorte, ma si può dire anche il privilegio, di sigillare nel sangue
i principi sui quali aveva fondato la sua esperienza cristiana, per questo il
suo messaggio resta un grido di libertà e di risurrezione consegnato alle donne
e agli uomini di ogni tempo.
Ella si pone come un vessillo
di rispetto, di tolleranza e di accoglienza che invita tutti a comprendersi e
accettarsi aldilà delle differenze etniche, culturali e religiose, per formare
una società veramente solidale e fraterna.
Proporre uno spettacolo su
Edith Stein significa perciò avere la possibilità di riflettere sulla
testimonianza di uomini e donne che con la loro luminosa esistenza hanno saputo
opporsi alla logica del buio, del potere, della diseguaglianza, della violenza
e della morte.
Lo spettacolo è particolarmente
adatto agli studenti delle scuole superiori.
Domenica 24 Marzo ore 21.00 in Sala Civica, via Pietro Verri - BIASSONO