Alla scoperta del...
FUMETTO
Per
i più, è concepito come un testo illustrato che racconta una
storia, tuttavia se si cerca il suo significato sul dizionario,
viene definito come un tipo di linguaggio formato da più codici, un
testo e/o didascalie, e immagini, che insieme generano una sequenza
temporale dando vita ad una narrazione.
E...quando
nasce?
Difficile
a dirsi... La storia di questo linguaggio, fenomeno diffusosi nel
corso del Novecento, ma con radici nel secolo precedente, può essere
fatta risalire a diverse epoche, quando si è verificata la necessità
di associare testi a immagini o rappresentazioni. Per alcuni studiosi
risalgono addirittura alla preistoria, quando i cavernicoli
illustravano le loro attività sui muri delle grotte. E ancora,
restando nell'antichità, anche la Colonna di Traiano può essere
considerata un grande fumetto scolpito. La colonna inaugurata nel 113
d.C., è percorsa a spirale da un rilievo che racconta le gesta
dell'imperatore Traiano e del suo esercito. Nel fregio in marmo sono
scolpite circa 2500 figure.
IL FUMETTO MODERNO
Ma
l’idea del fumetto vero e proprio è nata nel 1827, con Rodolphe
Töpfer, che disegnò le avventure dei suoi personaggi con una
didascalia. In Francia le prime storie illustrate furono create nel
XIX secolo, da Caran d’Ache. Quasi contemporaneamente in Giappone,
Katsushika Hokusai ha creato una serie di disegni grotteschi che ha
chiamato Manga. Ancor oggi questo termine, divenuto di fama
universale, definisce il fumetto giapponese.
Ma
la vera nascita del fumetto occidentale è negli stati Uniti, dove i
grandi quotidiani pubblicano le strisce a fumetti, le famose “strips”
(una parte di pagina con alcune immagini). Il New York World pubblica
nel 1895 le avventure di un simpatico personaggio che si chiama
“Yellow Kid” di Richard Felton Outcault.
The Yellow-Kid di R.F. Outcault
È
il primo vero esempio di fumetto, come lo conosciamo noi con
l’apparizione dei cosiddetti balloons. Ne farà un uso sistematico
Rudolph Dirks con The Katzenjammer Kids (1897).
In
Italia il primo fumetto è databile al 1908, anno in cui viene
pubblicato il famoso Corriere dei Piccoli che stampa le avventure di
Bilbolbul di Attilio Mussino.
Altro
esempio di rivista per ragazzi, Il Giornalino, nasce nel 1924 e viene
tuttora stampato. Ben presto in tutto il mondo (Italia, Stati Uniti,
Gran Bretagna…) si sviluppano le riviste specializzate illustrate
con i fumetti, che possono ampliare la vendita dei giornali. Negli
Stati Uniti, sebbene i fumetti siano a carattere comico (per questo
il nome “comics”) sono scritti soprattutto per gli adulti, come
Bringing up Father di G. Mc Manus (in Italia si chiama Arcibaldo e
Petronilla) o Little orphan Annie di H. Gray. In Europa invece sono
rivolti in linea di massima a un pubblico di bambini.
Un anno storico per il fumetto sarà il 1930, anno in cui nasce in America Topolino (già cartone animato dal 1928 con Steamboat Willie, con Topolino e Gambadilegno all’opera per darsele di santa ragione) che durante gli Anni ’30 dilagherà in Europa. Arriva poi l’età d’oro dei comics americani con (in ordine sparso) Tarzan, Prince Valiant, Buck Rodgers, Dick Tracy, Mandrake, Flash Gordon, Betty Boop, Phantom, Superman, Batman, Captain Marvel, Capitan America e Wonder Woman
Un
altro eroe tutto italiano che non teme l’usura del tempo è Tex
Willer il cui primo albo esce in edicola il 30 settembre 1948. Gli
autori sono Giovanni Luigi Bonelli (1908-2001) che scrive i testi e
il disegnatore Aurelio Galleppini (Galep, 1917-1994). Tex è tuttora
in edicola. Altro eroe italiano è il piccolo Capitan Miki che nasce
dalla EsseGesse (Sinchetto, Guzzon, Sartoris) nel 1951. Della stessa
“congrega” è anche Il Grande Blek, detto ” Blek Macigno “,
(1954). A seguire, saranno gli eroi neri a prendere il sopravvento:
nasce dalla penna delle sorelle Giussani Diabolik (1962) eroe
negativo e malvagio ma di grande fascino. Lo seguiranno di poco
Kriminal e Satanik nati dopo il successo di Diabolik. Entrambi sono
firmati da Max Bunker e dal disegnatore Magnus.
Ma l’“età adulta” del fumetto italiano arriverà negli Anni ’60 con la nascita del mitico Linus, rivista fondata da Giovanni Gandini che fece conoscere in Italia i Peanuts di Schulz e il nostro fumetto d’autore. La Valentina di Guido Crepax nasce proprio qui, e di seguito si aprono le strade per gli altri grandi autori italiani: Bonvi, Breccia, Jacovitti, Manara, Pazienza, Pratt, Serpieri, Ugolini solo per citarne alcuni.
E non finisce qua...
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